Il Palazzetto Normanno, detto l’Episcopio, veglia sulla città di Scalea dall’alto del paese vecchio.

È lì, che osserva e protegge, fin dal lontano 1100, quando – durante la dominazione angioina – era una fortezza militare. Un baluardo contro il nemico, il primo a vedere, ad avvisare, a difendere.

Questo edificio è importante anche per aver dato i natali a una figura purtroppo non abbastanza conosciuta: Ruggiero di Lauria. Ammiraglio italiano al servizio delle maestà aragonesi, era figlio di Riccardo di Lauria, signore del feudo di Lauria – come prevedibile – e servitore di Manfredi di Sicilia, oltre che feudatario in Calabria e signore di Scalea, l’anno in cui morì in battaglia. Ruggiero rivendica le sue origini scaleote addirittura in un documento degli archivi della Corona d’Aragona inviato da lui stesso al re Giacomo II:

Así consta de una carta Latina que se conserva en el Archivio Real de la Corona de Aragón, escrita por Roger al Rey Don Jayme II

In realtà questo personaggio è abbastanza famoso al di fuori del suo territorio natìo! La prova inconfutabile: è un personaggio della letteratura. Infatti Ruggiero viene citato più volte nel Decameron di Boccaccio, come Ruggieri di Loria o Ruggieri dell’Oria: esatto, potete riprendere in mano i tomi di scuola e far partire una caccia al tesoro, e invece di cercare Waldo potete cercare questo simpatico soggetto! Ma la sua fama non si ferma qui:

• Gli è stata intitolata una marcia del compositore José Maria Valls Satorres, “Roger de Lauria”;
• Il cortile interno dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona;
• Una corazzata della Regia Marina;
• Tre cacciatorpediniere della marina spagnola;
• Un circolo canottieri di Palermo;
• I colori dell’ RCD Espanyol, squadra calcistica di Barcellona (omaggio all’armoriale di Ruggiero, blu e argento).

Ed è così che un monumento, all’apparenza spoglio di significato e di valore, diventa il simbolo di un’era e di una vita che ha avuto il suo impatto nella storia.